Ecografia 3D transvaginale: tecnologia preventiva di eccellenza

L'ecografia 3D transvaginale è una tecnica di avanguardia ad oggi considerata tra le più affidabili nello studio della maggior parte dei quadri di patologia ginecologica e, in particolare, oncologica ed endocrinologica.

Si tratta di un'innovazione priva di rischi utilizzata da circa quindici anni. Le patologie che maggiormente si avvantaggiano dell'uso della sonda transvaginale 3D sono: le malformazioni dell'utero, lo studio dell'endometrio in menopausa nelle pazienti sottoposte a interventi al seno e per le quali è previsto il follow-up dell'endometrio, i polipi e l'iperplasia dell'endometrio. Tale tecnologia consente l'esecuzione di

due importanti tecniche diagnostiche: la isterografia per lo studio delle patologie endometriali e la salpingografia che consente una valutazione esaustiva della pervietà tubarica nelle pazienti infertili.

A livello del corpo uterino permette, invece, il mapping dei miomi e una più efficace definizione dell'adenomiosi, anche grazie alla possibilità di effettuare contestualmente una elastografia. L'ecografia

3D transvaginale si rende efficace anche nello studio delle ovaie in presenza di cisti, grazie all'uso del 3D Power Doppler, nell'ovaio poficistico e per la conta follicolare nelle pazienti infertili, anzi nelle

di stesse offre una più fine valutazione dell'endometrio, finanche nel corso di cicli di fecondazione assistita. In ambito ostetrico tale tecnologia viene utilizzata per aumentare l'efficacia diagnostica delle gravidanze iniziali, nelle gravidanze gemellari durante il primo trimestre, nello studio dell'encefalo fetale nel secondo trimestre, se il feto è posizionato in cefalica, nello studio accurato di una placenta ad inserzione bassa, nonché previa nel terzo trimestre di gravidanza.